Terra narnese: colline, acque, borghi medievali, boschi, castelli e ritmi lenti.
Schifanoia è una graziosa frazione di Narni , poco lontana da Roma ma in provincia di Terni: un borgo dalle origini medievali racchiusa entro le mura dell'antico castello.
Il suo nome deriva da due parole dell'antico linguaggio gallico: "schiffa"vedetta e "noja, nauda"luogo di pascolo, ma ad una più semplice analisi l'etimologia del nome ci richiama ad un luogo di "delizia"rinascimentale fatta per gli ozi di qualche signore del luogo.
Non è grande: l'attuale centro abitato (vedi foto seguente) è di recente formazione edilizia mentre, un tempo, il centro della vita e del lavoro di tutti gli abitanti è, in parte, andato distrutto e sicuramente trovava il suo fulcro nella Chiesa Parrocchiale.



Nell'800 il paese viene "felicemente" ricordato in un sonetto di Giuseppe Gioacchino Belli; il poeta afferma che "Roma durante l'impero francese era ridotta cosi' male che, se questo fosse durato ancora, si sarebbe ridotta ad un povero paese come Schifanoia". E aggiunge in nota perchè non nascessere equivoci, che egli voleva alludere proprio alla Schifanoia di Narni e non ad altre.
La grande torre di vedetta del 1200, elemento caratteristico e distintivo del castello crolla nel 1925.
Tutt'intorno le colline coperte dal giallo delle ginestre e soprattutto dal colore cangiante degli ulivi; è una terra perfetta per questa pianta, che chiede poca acqua, un clima temperato, terreno collinoso.
Qui l'olio si fa da sempre.


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